Senz'altro l'abito...

I monaci, ad esempio, avevano un tempo problemi di abito.
Allora darsi un abito era accettare una univoca dimensione pubblica, una regola, inserirsi in una tradizione.
Dare vita ad un abito o e' un'assurdita' o e' un'altra cosa, anzi due.
E' accettare la potenza del mondo, il regno della necessita'. E' animismo. L'abito e' la maschera, ed e' la maschera una volta indossata che comanda, che gestisce chi la indossa.
E' glorificare la potenza dell'individuo. Un narcisismo che ha bisogno di travestirsi continuamente per continuare ad esistere. Niente possiede niente. Cio' che e' non appare, cio' che appare non e'.

Lode alle soubrettes, vera coscienza acritica e inconsapevole del nostro tempo.

CCCP - fedeli alla linea, 1988